Secondo l’Esg Perception Index, l’osservatorio sulla reputazione di sostenibilità di Reputation Science, nel semestre tra ottobre 2022 e aprile 2023, aumenta la spinta comunicativa delle aziende sui temi Esg. A una crescita in termini di volumi (+25%), corrisponde però una importante flessione dell’indice di percezione di sostenibilità medio delle società incluse nel ranking che cala del 69% rispetto al picco che ha caratterizzato la precedente analisi semestrale. Nell’aggiornamento di aprile 2023, Enel continua a occupare il primo gradino del podio nella classifica delle aziende percepite come più sostenibili sul web, seguita ancora da Eni e Terna. Nella top 20, la migliore performance resta quella delle aziende appartenenti al settore Energy.
L’Osservatorio di Reputation Science prende in esame le maggiori aziende sul mercato italiano – capitalizzate a Piazza Affari – per realizzare una classifica delle prime 200 società percepite come più sostenibili sul web. Il modello di analisi valuta la prossimità del brand ai 17 Sdg (Sustainable Development Goals, gli obiettivi di sviluppo sostenibile) e produce per ciascuno un indicatore (da 0 a 100) basato su parametri quali-quantitativi e strutturali. Sullo score pesano il volume dei contenuti che riportano l’associazione tra il brand e la sostenibilità, l’impatto reputazionale di questi contenuti, l’associazione dell’identità del brand alla sostenibilità sui motori di ricerca e quanto l’azienda racconti la sostenibilità attraverso i suoi canali proprietari.
Nell’Esg Perception Index aggiornato ad aprile 2023 gli analisti di Reputation Science hanno osservato un’espansione dei contenuti online che citano i 250 brand oggetto dell’analisi. La base dati totale analizzata da gennaio 2021 ad aprile 2023 è di 7,2 milioni di contenuti online (news online, blog, forum, social ecc.), di cui 2 milioni nel solo semestre ottobre 2022-aprile 2023 (+25% rispetto a quello precedente). Nel periodo di analisi, il 31% delle conversazioni proviene dalle testate online. A seguire, i blog (23%) e Twitter (21%). I quotidiani rappresentano invece quasi il 6% delle citazioni.
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